Belli da vedere, capaci di valorizzare l’estetica delle pietanze, ma tassativamente vietati nelle cucine professionali. Di cosa stiamo parlando? Dei taglieri in legno!
Ebbene sì, questi taglieri presenti in tutte le cucine domestiche non possono essere utilizzati in ambito ristorativo e professionale. Sebbene molto belli e funzionali, necessitano di una sanificazione corretta e di una accurata manutenzione. Essendo, infatti, il legno un materiale vivo e poroso, non è consigliabile sanificare quotidianamente il tagliere, in quanto si rischierebbe di favorire la proliferazione di germi e batteri.
Il Regolamento Europeo n.1935/2004 stabilisce regole precise per chi distribuisce utensili destinati al contatto alimentare e per chi quotidianamente li utilizza, stabilendo dettagli particolarmente rilevanti per l’utilizzo e per la pulizia.
Cosa prevede la normativa sull’impiego degli utensili in legno
La normativa fornisce indicazioni sulle superfici destinate al contatto con gli alimenti, le quali devono essere lavabili, sanificabili, resistenti alla corrosione e non devono rilasciare sostante inquinanti o potenzialmente infettive per gli alimenti.
I produttori di questi materiali destinati ad entrare a contatto con gli alimenti hanno l’obbligo di effettuare l’opportuna valutazione del rischio alimentare attraverso specifiche analisi.
Ma quindi, quali taglieri è meglio utilizzare in una cucina professionale? In ambito ristorativo è consigliabile utilizzare Taglieri in polietilene disponibili in diversi colori come da normativa HACCP e decisamente più facili da pulire e sanificare.
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